La Cattedrale di S.Andrea Apostolo
La chiesa risale al XVIII secolo e si affaccia sulla piazza omonima; è molto facile da trovare perché è obbligatorio passarvi davanti se si vuole andare ai Monasteri.
La costruzione sacra è opera di P. Camporese il Vecchio. Quando tuttavia Pio Vi consacrò il tempio il prospetto principale era ancora allo stato rustico mentre l'attiguo seminario era stato edificato solo su due piani (ne mancavano altri cinque; il seminario completato fu inaugurato il 13 novembre 1796). Pio VI affidò il compito di portare a termine entrambi i lavori all'architetto C.Colombi di Merate il quale apportò alcune modifiche al primitivo progetto del Camporese dando alla facciata un tocco di neoclassicità.
Subiaco, oltre ai due splendidi monasteri benedettini, conserva un'importante testimonianza storico-artistica relativa ad epoche precedenti. E' infatti qui che Nerone, successore di Claudio e quindi appartenente alla dinastia Giulio-Claudia, entro il 60 d.C. fece costruire la sua Villa imperiale in una vasta area dalla folta e ricca vegetazione, posta tra i Monti Taleo e Francolano. Secondo i calcoli approssimativi, ma sufficientemente indicativi, la superficie complessiva della villa è stata calcolata a 75 ettari, 15 in più della parte scavata di Villa Adriana.
Villa Adriana risulta essere la più grande villa mai appartenuta ad un imperatore romano, testimonianza dello straordinario livello di abilità raggiunto dall'architettura romana. Con un perimetro di 3 Km occupava un'area di almeno 120 ettari..
Ha una caratteristica arcata a "schiena d'asino" su un'unica arcata ampia ben 37 metri ed è molto ben conservato anzi si può senz'altro aggiungere che pochi sono i ponti arrivati integri ai nostri giorni. Il materiale usato è costituito da blocchi di pietra cardellino.
Rocca Abbaziale La Rocca sorge sul punto più alto di Subiaco chiaramente in posizione di difesa e di controllo. Fu costruita dall'abate benedettino Giovanni V tra il 1073 e il 1077 che voleva difendersi dalla popolazione del borgo sublacense molto restia a sottomettersi alla sudditanza del monastero per cui voleva incuterle timore con la presenza della Rocca. Con il passare dei secoli divenne sede dei cardinali ai quali spettava la "commenda" e quindi fu ricostruita tra il XV ed il XVI sec. Fu il pontefice Callisto III nel 1456 a decidere di istituire la "commenda" per sottrarre la disputata carica di abate alle famiglie nobiliari che se la contendevano. In altre parole con la commenda il Papa affidava ad un suo delegato l'amministrazione dell'immenso patrimonio dell'abbazia nella gestione del quale si avvicendarono per circa trecento anni i Borgia, i Colonna, i Barberini.
Il Convento di S.Francesco è situato su di un'altura posta lungo la sponda destra dell'Aniene per chi proviene da Tivoli. Per raggiungerlo occorre attraversare a piedi il bellissimo ponte omonimo a schiena d'asino costruito nel 1358, una delle bellezze artistiche sublacensi molto ben conservato. Nell'area in cui tale complesso oggi è situato, in un lontano passato esisteva un romitorio dell'ordine di S.Benedetto che, in occasione della venuta di S.Francesco a Subiaco nel 1224, fu donato al Poverello di Assisi passando così sotto la gestione dei suoi frati. In realtà più che di una venuta è più giusto parlare di un soggiorno di S.Francesco che si trattenne per sei mesi a Subiaco e di cui è testimonianza il ritratto nella Cappella di S.Gregorio situata nel Convento del Sacro Speco.
Inaugurata nel 1327, la Chiesa subì una forte ristrutturazione nel corso del XVIII sec. alterandone l'architettura originaria. Fortunatamente nel corso dei restauri, fatti nel 1939, tali massicci cambiamenti settecenteschi furono azzerati e la chiesa ritornò all'aspetto originario. Attualmente la chiesa dello stile originario romanico mantiene la facciata esterna realizzata utilizzando pietra locale mentre un diverso discorso si può fare per l'interno.